I Cobot nel settore agroalimentare italiano | Homberger Robotica 4.0
icon
I cobot nel settore agroalimentare italiano

I cobot nel settore agroalimentare italiano

L’agroalimentare è la seconda industria manifatturiera italiana, un settore il cui export è cresciuto del 75,7% negli ultimi 10 anni, che ha una domanda interna consolidata e che, nonostante l’insorgere di recenti misure neo protezionistiche nello scenario commerciale globale, continua a rivestire un ruolo trainante nell’economia del nostro Paese. Tuttavia, nonostante investimenti per circa 10 miliardi di euro l’anno (l’8% del fatturato complessivo delle 58.000 imprese, secondo dati Federalimentare) i temi di innovazione digitale, di Industria 4.0 e di AI stanno entrando con maggior lentezza nella filiera agroalimentare rispetto ad altri settori industriali italiani. La motivazione è data principalmente dalla natura ancora molto artigianale di gran parte delle lavorazioni e produzioni nel food & beverage, con le prime applicazioni di tecnologia digitale che finora si sono limitate al tema, critico e cruciale, della tracciabilità del Made in Italy.

Industria 4.0 e agroalimentare italiano

Parlare di Industria 4.0 nell’agroalimentare italiano significa abbracciare un settore molto ampio come tipologia di prodotti e lavorazioni ed estremamente frammentato e variegato: il Food & Beverage è infatti per sua natura un settore di PMI spesso specializzate in produzioni di eccellenza fortemente caratterizzate e localizzate, e per questo richiede tipicamente estrema flessibilità e scalabilità delle applicazioni. Sono quindi soprattutto i cobot a poter dare un vantaggio competitivo a tutta la filiera agroalimentare italiana: i robot collaborativi sono robot industriali antropomorfi progettati per lavorare fianco a fianco con gli uomini, dopo aver applicato le migliori pratiche per ridurre i rischi dell’applicazione si possono evitare le barriere fisiche e realizzare nuovi sistemi per produrre in cui l’interazione uomo macchina è la chiave. Queste aziende manifatturiere tipicamente hanno piccoli lotti di produzione, cambiando continuamente i requisiti dei prodotti finiti, diventa impossibile impiegare robot industriali in quanto difficili da riprogrammare velocemente. Altresì i robot collaborativi sono leggeri e facili da riprogrammare, consentendo quindi cambi rapidi con tempi e sforzi minimi di installazione. In particolare i cobot possono trovare completa applicazione nelle fasi di produzione e confezionamento primario, secondario e terziario.

Applicazioni pratiche dei robot collaborativi nelle lavorazioni dell’agroalimentare

I processi di etichettatura, confezionamento, inscatolamento e pallettizzazione sono solo i più immediati tra quelli per i quali l’integrazione di robot collaborativi può migliorare l’efficienza del processo produttivo, aumentando la produttività e riducendo i costi nel rispetto della normativa vigente e degli standard di qualità. Ma i cobot possono intervenire anche nelle fasi di pick & place, del controllo qualità attraverso i sistemi di scannerizzazione e visione ottica, della lavorazione dei prodotti alimentari (dal taglio alla decorazione) e di ogni altro compito ripetitivo lungo tutto il processo produttivo.

I vantaggi produttivi dell’integrazione dei cobot nel food & beverage

Il primo dei vantaggi derivanti dall’integrazione dei robot collaborativi nei processi produttivi del settore agroalimentare è la riduzione tendente a zero di errori, sprechi, scarti e rischi di contaminazione. I cobot inoltre possono operare in un ampio range di condizioni ambientali, con temperature che variano da 0°C a 50°C, in assenza di ossigeno o in presenza di vapori, per le quali gli operatori umani avrebbero bisogno di straordinarie attrezzature e dispositivi di sicurezza. La flessibilità e facilità di programmazione dei cobot permette anche di ridurre i tempi di fermo e cambio applicazione, che ha positive ricadute non solo in termini di aumento della produttività: la riduzione dei tempi di processo e lavorazione permette anche di preservare freschezza e proprietà organolettiche dei prodotti, caratteristiche decisive nella scelta da parte dei consumatori. Un aspetto da non sottovalutare nell’impiego dei cobot è il maggiore spazio disponibile e la semplificazione del luogo di lavoro. Le PMI spesso si trovano a dover organizzare il lavoro in spazi ristretti e confusi da automazioni complesse. Con i cobot attuando le linee guida della Lean robotics si crea un ambiente di lavoro semplificato grazie all’interazione uomo macchina e contemporaneamente più sicuro per l’operatore.

I cobot e la sicurezza degli operatori

I vantaggi dei cobot investono anche il tema della sicurezza degli operatori umani. Da un lato infatti i cobot possono farsi carico di operare compiti con coefficiente di rischio elevato o eseguiti in ambienti ad alto livello di stress fisico. Dall’altro i robot collaborativi possono operare accanto agli operatori umani, dopo una attenta analisi dei rischi, senza barriere e anche in spazi limitati: i cobot sono infatti dotati di sensori che permettono loro di riconoscere persone e oggetti nel loro raggio di azione e di rallentare o arrestare la propria operatività.

I cobot nel settore agroalimentare italiano
  • Hidden
Contatti