Un cobot è un robot concepito per interagire fisicamente con l’uomo in uno spazio di lavoro condiviso.
I cobot furono inventati dai professori della Northwestern University J. Edward Colgate e Michael Peshkin nel 1996.
I cobot furono inizialmente chiamati “macchine a vincoli programmabili”, mettendo in evidenza un metodo passivo e sicuro per consentire a un computer di creare una superficie di vincolo per un umano (e opzionalmente un payload) da seguire.
Il termine “cobot” è stato coniato da Brent Gillespie, allora ricercatore presso la Northwestern University, per un competizione di laboratorio che aveva l’obbiettivo di trovare il nome migliore. Cobot è stato scelto come una delle “The words of the future” dal Wall Street Journal nel numero del 1° gennaio 2000. Brent vince 50 dollari.
Il primo brevetto relativo ai cobot (5.923.129 USA) è stato depositato nel febbraio 1996 e un brevetto con il nuovo nome (5.952.796 USA) è stato depositato nell’ottobre 1997.
Lo sviluppo di cobot presso la Northwestern University
è stato sostenuto dalla General Motors Foundation, dalla National Science
Foundation e dalla Ford Motor Company.
Una società spin-off, Cobotics LLC, è stata fondata
nel 1996 da Colgate e Peshkin, per sviluppare, produrre e concedere in licenza
la tecnologia cobotica. Nel 2002 Cobotics LLC è stata acquisita da Stanley
Assembly Technologies, Inc.
Altri termini utilizzati per robot umano-interattivi includono robot collaborativi, co-robot e Intelligent Assist Devices (IAD). IAD è utilizzato soprattutto nel campo della movimentazione dei materiali.
Un libro del 2002 su Cobots e IAD descrive la visione della Cobotica sul futuro della collaborazione uomo-robot.
La Robotics Industries Association ha emesso uno standard di sicurezza per gli IAD.